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Rionero e dintorni   

storia e altro      

a cura di Franco Pietrafesa

 
 

 

 

 

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Miscellanea

 

 

 

Madonna Laudata

 


 

 

 

 

Lungo l'antico Tratturo Madonna Laudata, che dal primo tratto di quello più ampio di Lagopesole -oggi parallelo alla ferrovia Foggia-Potenza- scende a valle per confluire nella via Herculia a poche decine di metri dal Tratturo Torre Embrici, c'è una piccola cappella rurale, utilizzata come luogo di preghiera durante le transumanze e dalle comunità locali.

È dedicata alla Madonna Laudata (o "di Laudata" o -in dialetto rionerese- "Lavràt").

Potrebbe corrispondere alla chiesa di Santa Maria in Agiis, citata in una bolla di Papa Eugenio III del 1152, che elenca le pertinenze del vescovo di Rapolla nella Valle di Vitalba, e in due documenti della Cancelleria Angioina del XII secolo con i quali il re ordina al castellano di Lagopesole di consentire al vescovo di Rapolla l’esazione del terraggio nel territorio della chiesa e di concedere all’Imperatore di Costantinopoli, suo genero, di adoperare il legname ricavato dai boschi in loco Sancte Marie in Agiis.

Per quanto sia verosimile, non sono rintracciabili fonti a sostegno che la chiesa di Santa Maria in Agiis citata nei documenti medioevali pubblicati da Giustino Fortunato corrisponda all’attuale cappella della Madonna Laudata. La tradizione narra, invece, della costruzione ottocentesca della chiesa in seguito all’apparizione, tra i rami di un tiglio, della Madonna a un contadino del luogo. Una leggenda simile a quella di altre fondazioni di santuari mariani, a cominciare da quello più conosciuto dell’Incoronata di Foggia.

 

L’interno della chiesa ha una sola piccola navata che termina in un’abside con alcune nicchie che ospitano statue, immagini e arredi vari. Più recentemente è stato costruito un muro, che separa l’abside dal resto della chiesa. sul quale è dipinta l’immagine della Madonna in trono col Bambino e con due angeli che sorreggono la corona sul capo. L’affresco è del 1983, opera di Bruno Di Giacomo. Sostituisce un precedente dipinto degli anni Trenta, realizzato in occasione dei lavori di restauro per il sisma di quell’anno dal pittore rionerese Donato Papa, lo stesso autore dei due affreschi di Sant’Emidio e di Sant’Antonio sulla volta della chiesa di Sant’Antonio Abate a Rionero.

Fino a qualche decennio fa, la devozione alla Madonna Laudata si rinnovava ogni lunedì, da quello “in Albis” al lunedì dopo la Pentecoste. Gruppi di pellegrini di Atella e di Rionero si recavano a piedi al santuario e, dopo una breve sosta davanti all’albero dell’apparizione (di cui è rimasto solo il tronco spezzato con qualche ramo) compivano tre giri intorno alla chiesa (altra pratica devozionale comune ai pellegrinaggi all’Incoronata di Foggia) prima di entrare per la recita del Rosario e della preghiera alla Madonna.

Il lunedì dopo la Pentecoste si svolgeva una breve processione con un quadro della Madonna, datato 1834, conservato ancora oggi nella chiesa insieme ad alcuni ex voto.

 

Mentre scriviamo questa nota, la chiesetta, che è situata in una proprietà privata, è chiusa per le disposizioni sanitarie di questi mesi. Percorrendo in automobile l'antico tratturo, oggi asfaltato, Madonna Laudata, si può scorgere tra la vegetazione del recinto la cappella, con i muri ingialliti, con gli infissi di alluminio e con altri inutili orpelli che fanno rimpiangere lo stato in cui versava quarant'anni fa, prima di questi restauri.